Nuovo balzello all’orizzonte per rifare la rete idrica e migliorare la depurazione. La notizia nella bozza del decreto

La rete idrica italiana fa acqua da molte parti e comunque necessita di un ammodernamento delle infrastrutture. Che rischia di essere finanziato dai cittadini, con un nuova tassa introdotta nella bolletta dell’acqua.
E’ quanto riporta il quotidiano ItaliaOggi, che ha analizzato la bozza del decreto legge omnibus in procinto di essere presentato dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galetti in Consiglio dei Ministri.
La modernizzazione della rete idrica e di quella fognaria non può essere oggetto di ulteriori rinvii: occorre rilanciare i programmi di investimento per l’adeguamento agli standard europei e per lo sviluppo delle infrastrutture del servizio idrico integrato con particolare riferimento agli impianti di fognatura e depurazione delle acque reflue urbane. Fin qui, siamo tutti d’accordo.
In Italia, secondo Legambiente-Ecosistema Urbano 2013, in media il 38% dell’acqua immessa nelle tubature (per tutti gli usi) va persa (un problema particolarmente accentuato al Sud al Centro).

Ma la brutta sorpresa emerge quando si scopre che il progetto non sarà finanziato dalle casse dello Stato ma da un fondo di Garanzia istituito presso la Cassa conguaglio per il settore elettrico.
Le modalità di gestione spetteranno all’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico. E saranno a carico dei contribuenti. Il Fondo infatti non graverà sulla finanza pubblica, ma sarà alimentato da una specifica componente della tariffa del servizio idrico integrato, volta anche alla copertura dei costi di gestione del Fondo. A determinarla sarà proprio l’Autorità che, per la copertura degli oneri, modificherà le tariffe per fasce di consumo o per uso.
Le città nel 2013 hanno continuato a disperdere in media più di un terzo dell’acqua potabile immessa in rete (il 32%) e l’efficienza della depurazione migliora di uno “zero virgola” alla volta (oggi viene trattato l’89,6% dei reflui fognari, l’1 ,6% in più diquanto avveniva nel 2012).
Fronteggiare l’emergenza idrica è una priorità che non può più attendere, anche perché la dispersione di rete ha costi altissimi, che gravano comunque sulle tasche dei cittadini. Oltre che sull’ambiente.

Spesa media annua per regioni (importi comprensivi di Iva) e dispersione di rete
Regione
Totale 2012
Totale 2011
Totale 2007
Variazione 2011/12
Variazione 2007/12
Dispersione di rete*
Abruzzo
€ 252
€ 215
€ 206
+17,2%
+22,3%
48%
Basilicata
€ 276
€ 274
€ 224
+0,7%
+23,2%
54%
Calabria
€ 253
€ 197
€ 186
+28,4%
+36%
40%
Campania
€ 231
€ 226
€ 190
+2,2%
+21,6%
40%
Emilia
€ 388
€ 369
€ 284
+5,1%
+36,6%
25%
Friuli
€ 246
€ 230
€ 168
+7,0%
+46,4%
38%
Lazio
€ 293
€ 265
€ 216
+10,6%
+35,6%
39%
Liguria
€ 286
€ 269
€ 227
+6,3%
+26%
25%
Lombardia
€ 212
€ 205
€ 168
+3,4%
+26,2%
20%
Marche
€ 403
€ 379
€ 270
+6,3%
+49,3%
23%
Molise
€ 138
€ 138
€ 138
+0,0%
+0,0%
65%
Piemonte
€ 297
€ 283
€ 229
+4,9%
+30%
25%
Puglia
€ 366
€ 353
€ 299
+3,7%
+22,4%
35%
Sardegna
€ 302
€ 285
€ 232
+6,7%
+30,2%
45%
Sicilia
€ 313
€ 297
€ 254
+5,4%
+23,2%
42%
Toscana
€ 470
€ 431
€ 312
+9%
+50,6%
32%
Trentino
€ 181
€ 167
€ 192
+8,4%
-5,7%
22%
Umbria
€ 392
€ 371
€ 290
+5,7%
+35,2%
37%
V. d’Aosta
€ 231
€ 231
€ 147
0%
+57,1%
34%
Veneto
€ 293
€ 274
€ 207
+6,9%
+41,5%
33%
Italia
310
290
233
+6,9%
+33%
33%

Fonte: Cittadinanzattiva – Osservatorio prezzi e tariffe, 2013 – *Legambiente, Ecosistema Urbano 2012

 

Fonte articolo: www.quifinanza.it

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