L’accusa è di discriminazione nei confronti di 17 bamabini disabili. Presunti responsabili il Ministero dell’Istruzione, la direzione scolastica regionale e quella provinciale. Ieri 30 genitori di 17 bambini disabili milanesi, con il sostegno dell’associazione Ledha, dell’istituto comprensivo Cavalieri, della primaria Ferrante Aporti e dell’Itsos Albe Steiner, hanno depositato un ricorso in cui si chiede di «accertare e dichiarare il carattere discriminatorio del comportamento tenuto dal Miur e dagli uffici scolastici regionale e provinciale, per previsto una dotazione di organico di insegnanti di sostegno ampiamente inferiore a quella necessaria per soddisfare il relativo bisogno e nell’aver attribuito agli alunni un numero di ore di sostegno scolastico inferiore a quello necessario».

In sostanza secondo i genitori gli uffici via Ripamonti non avrebbero assegnato alle scuole un numero di insegnanti di sostegno sufficiente.
Dall’ufficio scolastico regionale ricordano che quest’anno sono stati autorizzati 554 insegnanti in deroga, in più quindi rispetto alle risorse previste inizialmente dal ministero, di cui 152 per la Provincia di Milano. E aggiungono «noi abbiamo fatto moltissimo, al di là delle attese. Non bisogna dimenticare che la funzione dell’insegnante di sostegno non è quella di assistente personale, come recita la legge 104, perché l’insegnante è di sostegno alla classe e l’aiuto al disabile viene anche dall’integrazione nelle classe».

 

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