In pericolo le pensioni d’invalidità. E’ opportuno, dicono Tremonti e Gasparri, effettuare delle manovre restrittive inerenti alle uscite dello Stato; il Governo non può permettersi ulteriori aggravi dovuti al congruo aumento delle persone alle quali viene riconosciuta una percentuale d’invalidità che acconsenti la richiesta d’indennizzo da parte degli istituti previdenziali.

Infatti, quello che si sta vagliando dal Consiglio dei Ministri, al fine di portarla nelle aule del Parlamento, è la richiesta, “opportuna” dice Gasparri, di aumentare la percentuale dall’attuale 75% all’85% per poter ottenere l’indennizzo pensionistico! Al momento rimane solo una proposta ma, come dimostrato in precedenza, il Governo “Berlusconi” quando è intento nell’arrivare ad una conclusione mediante manovre restrittive, sui contribuenti, riesce. Speriamo solo che se passa questa riforma, il popolo sia intento, come dice Di Pietro, ad opporsi a queste restrizioni che vanno a toccare solo le fasce più deboli ed economicamente disagiate!

Infine, non dimentichiamoci che questa operazione è già stata effettuata alla fine degli anni ’90 quando, la percentuale dell’indennizzo è stata elevata dal vecchio 67% all’attuale 75%. In compenso, le normative non vi erano state aggiornate del tutto poiché, la legge 104/92 acconsente le agevolazioni della stessa tramite il riconoscimento dell’art. 3 comma 1 ovvero, l’intendersi persona con handicap, l’individuo riconosciuto tale con una percentuale pari o superiore ai 2/3 (67%) d’invalidità fisica, psichica e/o sensoriale; dopo le modifiche (degli anni 1996, 1998) come unica agevolazione si ha l’esenzione del ticket già prevista dalla legge 509/88.

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